mercoledì, febbraio 07, 2007

C.di C. tips

Please publish the whole story in .pdf if it's possible.

Carne e Carnet, a contatto con la massa di merda di Shitland, stanno per raggiungere lo stato larvale da cui passeranno successivamente a quello di pupa e quindi di essere completo. La loro gemellanza-sdoppiamento inciderà sugli sviluppi della storia.
Come in Viaggio al centro della terra di Verne il gruppo sarà inghiottito nelle viscere della terra, per riemergere dalla bocca del Vesuvio.
Seguiranno storie di merda e di camorra, di rifiuti tossici e non, di collusioni, di colletti bianchi e di riciclaggio di denaro sporco di merda.
Ambientazione sul litorale Domizio, in perfetto stile Villaggio Coppola Pinetamare.

domenica, febbraio 04, 2007

CARNET 152

E sognò.
Per tutta una serie di situazioni nelle quali il sogno si intreccia con la realtà, e anche per il noto motivo (sostenuto prevalentemente da un vecchio rincoglionito) che "siamo fatti della stessa sostanza di cuo sono fatti i sogni", Depufripalo si concretizzò nella stanza. Piangeva, strepitava e batteva i piedi.
"Non potete abbandonare la storia di Shitland così sui due piedi. Non potreste fare in modo che Shitland sia la realtà e questa stupida villetta altoborghese non sia altro che una delle tante visioni olografiche possibili dall'isola?"
Colui, indispettito, tirò una suppellettile verso quel giovane culpardo insolente che si era materializzato senza chiedergli il permesso. Depufripalo la scansò senza neanche bisogno di spostarsi.
Grande Merda russava.
"Hey, Grande Sacco di Grande Merda!" gli urlò il giovane culpardo.
Grande si svegliò, un po' sorpreso. Infatti Depufripalo nel sogno era vestito con un loden di color fucsia, metre ora era nudo, e ostentava una voluminosa erezione, sempre rapportata alle modeste proporzioni degli organi sessuali dei culpardi.
"Che vuoi?" gli chiese.
"Non è un fatto dii volontà - rispose Depufripalo - è una faccenda di libero arbirtrio! Hai capito, testone?"

Fu sufficiente quella parola a far precipitare gli eventi.
Carne guardò Pandemonium che rispose con un cenno che fu scambiato erroneamente per un assenso. La prima scarica partì non appena Carne ebbe girato le spalle ma non fece in tempo a raggiungere l'obiettivo: Pencroff, temendo per il piccolo Harbert, si lanciò per proteggerlo prendendosi il colpo in pieno petto.
Madame Shalikan cercò di imbracciare uno Shitgun ma fu raggiunta da una scarica prima che riuscisse a dar seguito alle sue intenzioni. In breve tutta la spiaggia di cipree fu glassata di merda.
Winnie e Brev sorvegliavano la battaglia come pazienti numi tutelari.
Carne gridò a Kate:
"Tieni il conto dei morti!" Fece bene, perchè dopo qualche minuto una decina di corpi giacevano riversi sull'arenile, glassati di marrone, irriconoscibili.
Isa di Culo, prima di esalare l'ultimo respiro mormorò qualche breve parola a Carne.
"Figlio... di troia!" Ma non c'era tempo per i sentimentalismi. Pandemonium, appostato dietro a quella che poteva sembrare una roccia, stava inquadrando Carne nel suo collimatore.
"Addio, Fratellino." disse digrignando i denti giallastri. Ma lo shitgun fece solo "Schiaff!, e un pallido getto senza potenza uscì colando fuori della canna. Allora gettò lo shitgun e si diede alla fuga. Carne lo inseguì.

L'isola riprese a muoversi.

Carnet - The tale

Colui non riusciva a dormire, troppi pensieri gli frullavano nella testa.
"Raccontami una storia, Grande."
Grande Merda digitò www.polygen.org e dal menu scelse fiabe.
"Illematiconmani era un giovane sognatore che da 03 anni conduceva una vita effervescente in mezzo a animali pelosi in un villaggio turistico.
Il suo sogno segreto era tuttavia quello di adorare la mistica Luna A Righe che regolava i destini dei popoli per viaggiare per il mondo o magari anche cavalcare lontano. Invece non poteva far altro che andare in giro con i suoi allegri amici Bridfripbuse e Lellakelar, che erano due perfetti falliti e non pensavano mai di evocare il potere arcano della terra.
Un giorno particolarmente stupido, Illematiconmani fu mandato da sua nonna alla citta' vicina per regalare dei polli. Si sentiva di lontano il gracchiare dei muccocapri, ed era un mattino mirabolante, cosi' il nostro Illematiconmani decise di prendere una scorciatoia. Ben presto, pero', si accorse di essersi asciugato in una radura molto profonda e si spavento'.
Ma ecco che fu visitato da un baule che gli disse: 'Ricorda tuo cugino Illecara!' Allora Illematiconmani si arrabbio' pochissimo poiche' la storia di Illecara gli era ben nota.
Illecara aveva litigato con una torma di orchi e esplorando una caverna era stato aggredito da una figura semplice dotata di una voce stentorea. Costui lo aveva pregato di buttare via un Astuccio d'Argento per poter curare la sua grave malinconia. Mosso da paura, Illecara aveva quindi accettato di buon grado.
Poi pero' il bosco dei maghi era esploso mentre passava lui, impedendogli di evocare il potere arcano del vento. Mentre Illecara scappava verso lo sbarramento gli capito' di sentire ancora quella voce disperata che pianse dietro di lui: 'Miserabile avventuriero, lascia che ti mostri anche questo altro Semicupio di Rubino! Col cavolo ti offriro' un altro passatempo! Che tu possa muoverti leggiadro ad ogni passo!' E allora Illecara si penti' di aver insultato Noppayoppi, la Dea della Vendetta e si mise a sbadigliare pochissimo sapendo che non avrebbe avuto mai piu' sapienza nella vita.
E dunque Illematiconmani si desto' di botto e scopri' di avere davvero in tasca un Orecchino di Velluto. Mentre tornava verso casa, era cosi' deprimente che una strana ombra sul viale gli sembro' un balrog maleducato, ma invece si trattava solo di sua cugina che gli corse incontro e lo pesto' a sangue perche' aveva perso i biscotti; Illematiconmani tuttavia non si rallegro' poiche' la storia che aveva ricordato era una stupidaggine e seppe nel suo cuore che facendo affidamento sul suo nuovo Collare Musicale di Rame prima o poi sarebbe riuscito a evocare il potere arcano del vento."

Colui non dormiva ancora.

"Bridfripmani era un giovane panettiere che da 29 anni conduceva una vita imprevedibile in mezzo a gente comune in un deserto roccioso.
Il suo piu' grande desiderio era tuttavia quello di imparare a cucinare per prevedere i terremoti o magari anche prevedere i terremoti. Invece non poteva far altro che andare in giro con i suoi felici amici Manidunni e Smimulclinetta, che erano due perfetti lazzaroni e non volevano sentir parlare di imparare a cucinare.
Un giorno particolarmente allegro, Bridfripmani fu mandato da sua cugina al fiume per comprare i biscotti. Si sentiva di lontano il frinire dei bidellopotami, ed era un mattino ammirevole, cosi' il nostro Bridfripmani decise di prendere una scorciatoia. Ben presto, pero', si accorse di essersi affamato in una buca e si spavento'.
Ma ecco che fu visitato da un degno giraffolunte che gli disse: 'Ricorda tuo cugino Depufripfalo!' Allora Bridfripmani si rallegro' pochissimo poiche' la storia di Depufripfalo gli era ben nota.
Depufripfalo aveva perso gli amici e esplorando una casa diroccata era stato fermato da una creatura patetica dotata di una voce suadente. Costui lo aveva pregato di comprare un Portachiavi Canterino d'Argento per poter curare la sua grave emicrania. Mosso da noia, Depufripfalo aveva quindi accettato.
Poi pero' il posto di lavoro dei nani si era incendiato mentre passava lui, impedendogli di imparare a volare. Mentre Depufripfalo procedeva verso il casello gli capito' di sentire ancora quella voce soave che domando' dietro di lui: 'Miserabile passante, lascia che ti regali anche questo altro Semicupio Luminoso di Cartapesta! Col fischio ti offriro' un altro passatempo! Che tu possa precipitare in una fossa ad ogni passo!' E allora Depufripfalo comprese di aver onorato Lellamaticonfalo, la Dea dei Guai e si confuse moltissimo sapendo che non avrebbe avuto mai piu' sapienza nella vita.
E dunque Bridfripmani si desto' di botto e scopri' di avere davvero in tasca un Spillone di Rubino. Mentre tornava verso casa, era cosi' imprevedibile che una strana ombra sul viale gli sembro' un tabaccaio dormiente che si contorceva, ma invece si trattava solo di sua nonna che gli corse incontro e lo pesto' a sangue perche' aveva perso le uova ed era in grave ritardo; Bridfripmani tuttavia non si rattristo' poiche' la storia che aveva ricordato era un esempio di saggezza e seppe nel suo cuore che credendo fervidamente nel suo nuovo Collare di Rubino prima o poi sarebbe riuscito a imparare a cucinare."

Colui finalmente si assopì.

venerdì, febbraio 02, 2007

CARNET, the Big Standby

Qualcosa doveva essere successo.
Era come se il tempo si fosse fermato. Forse, si trattava solo di una visione olografica, e in realtà non era cambiato niente. Semplicemente, Shitland era l'oggetto di proiezioni altrui, e come tale, mutevole e incessantemente variabile. Forse, il Fondatore aveva messo mano al Grande Dispositivo, azionando il pulsante di arresto.
Carne guardò prima Kate, poi Santanico, indeciso sul da farsi.
"Beh, io vado" disse.

I de vecchi erano sempre alla finestra.
"S'è fatto tardi" disse Grande Merda.
"Già" rispose Colui spegnendo la luce.