sabato, dicembre 16, 2006

CDC 560

La cattedrale di Rouen era avviluppata da una pioggia torrenziale. Tonnellate di guano si stavano sciogliendo e colavano lungo le facciate, dando alla chiesa l'aspetto di una candela sulla bottiglia di un bistrot. La limousine parcheggiò sul retro.
"Perché avete scelto proprio una cattedrale?" chiese Carne
"Perché stare seduti su uno stupa sarebbe stato più scomodo, anche se forse più ageguato" rispose il dottor Mouse.
"Ok, ma perché proprio una chiesa?"
"Bisognava trovare un luogo che potesse introdurre nel nostro racconto le molteplici dimensioni dell'esistenza" disse Pandemonium dondolando i piedi, seduto sul tabernacolo.
"Quali dimensioni? Quale esistenza?" Chiese Carne preoccupato.
"Massì, tutte quelle cose sul fatto che la vita è apparenza, e c'è qualcos'altro dopo, o dietro, o sotto, o sopra...".
Stavolta, a parlare era stato il Commendator Breviglieri, che stava bevendo una Chinamartini seduto su un bancone della navata principale.
"E allora?" disse Carne.
"E allora, abbiamo provato a modificare un po' le cose nella tua vita - disse il Dottor Mouse - ma ci siamo resi conto che queste cose non si possono fare senza la tua collaborazione. Abbiamo disegnato una mappa, e tu ti ci sei mosso dentro. Eri libero, completamente libero di andare dove volevi, eppure hai seguito la mappa. Sei un coglione".
Carne stentava a riconoscere nel dottor Mouse la figura amichevole di colui che era stato suo padre in tempi migliori. E stentava anche a rioconoscere in quell'omino saccente e insinuante il grande operatore culturale noto al gossip mondiale con lo pseudonimo di Grande Merda.
"libero arbitrio, eh?" disse Carne.
"almeno a parole" disse sarcastico Pandemonium, che poi prese a camminare per la chiesa recitando ispirato alcuni versi:

"Meraviglia di lontano o sogno
portai ai confini della mia terra

e attesi finché il destino
trovò il nome nella sua sorgente

meraviglia o sogno potei allora afferrare consistente e forte
ed ora fiorisce e splende per tutta la contrada

un giorno giunsi alla fonte dopo un felice viaggio
con un gioiello prezioso e fine

la dea del destino cercò a lungo e alla fine mi disse
“Qui nulla di uguale dorme sul fondo”

Ed allora il gioiello sfuggì dalla mia mano
e mai più la mia terra ebbe il tesoro

così io appresi la triste rinuncia:
nessuna cosa è dove la parola manca".

"Ah - disse Carne - e chi mi assicura che anche ciò che stiamo vivendo adesso non sia altro che un racconto? Chi mi dice che anche voi, qui, non siate un altro livello di questo cazzo di videogame. Un livello che definisce e detrmina il livello precedente, per sesempio? "
"Non esagerare... lo interpreta, semplicemente. Si usa così, anche nella vita quotidiana..." disse Grande Merda, cercando di stemperare i toni.

"Chi mi dice che non abbiate nascosto il bario proprio qui, nei seminterrati della chiesa?" incalzò Carne, mostrando con questa frase che, come al solito, non aveva capito un cazzo.

Ad un tratto, dal pulpito, si fece vivo Colui:
"Per capirlo non c'è che il silenzio".