Carnet, Chapter 16 - The Velvet Funnel
Carnet stava affrontando una delle giornate più noiose della sua vita. Leggendo pigramente una copia del Croydon Guardian guardava le macchine passare seduto dentro un locale abbastanza anonimo del South Bank. Erano le dieci, e avrebbe dovuto passare da Lady Cophetua a portarle i lukùm che ogni anno faceva arrivare per lei dalla Turchia. Avrebbe sicuramente ritirato la solita bottiglia di Talisker, fasciata come ogni anno nella carta dorata di Bloomfield. Poi avrebbe dovuto prelevare la vecchia e accompagnarla al pranzo di Natale a casa della sorella, Lady Alethea Larrins Hinshelwood. Ovvio che ci sarebbe stata anche Gwendaline.
Quelle due vecchie troie se lo sarebbero sbranato, ed era chiaro che vedevano Gwendaline come un prolungamento della loro ormai inservibile vagina. Ma quelle due carampane gli garantivano le migliori frequentazioni di Londra, l’ingresso nei migliori salotti...e un aiuto nei momenti difficili. Adesso lui sapeva che gli avrebbero chiesto qualcosa in cambio.
Contrariamente a quanto pensava, però, la richiesta non avvenne nei modi amichevoli e con il solito tono di suggerimento materno. Stavolta Lady Cophetua fu molto chiara:
“Lord De Culo, come vanno le vostre finanze?” chiese la vecchia senza mezzi termini
“Beh, madame, se alludete al nostro vecchio debito...”
“Non dite sciocchezze, mylord, sapete bene che non affronterei mai un tema del genere”
“Allora, di che si tratta, Lady Cophetua?”
“Beh, si tratta ancora della cara Gwendaline...”
“Ah” sussurrò Carnet
“Lei ha molto bisogno di un aiuto, in questo momento. E voi, potreste essere la persona giusta.
Inoltre indubbiamente voi adesso avete un buon tenore di vita, ma sapete che per questo dovete ringraziare più che altro vostro fratello, e i suoi lavoretti ambigui. E sapete anche che comunque non potreste continuare per molti anni a mantenervi una casa in Bedford Square, un’altra a Brighton, più quella strana villotta nello Yorkshire. Tutta la servitù, la tessera del Willerby Garden, i viaggi in Italia, le cene da Harrington's... Se non sbaglio mangiate lì quasi tutte le sere, no?”
“Non mi piace quel che cucina la mia cuoca” rispose evasivo Carnet
“Comunque, la piccola Gwendy può contare, oggi che le cose vanno male, su un appannaggio che supera il milione di sterline l’anno, e se qualcuno si occupasse dei suoi affari, tutto potrebbe migliorare. Credo che un milione di sterline non vi darebbero le coliche, vero Milord?”
“Di che ha bisogno miss Gwendaline?”
“E’ venuto a mancare il vecchio Fuller. L’uomo che conosceva il segreto di quella odiosa salsa.
Gwendaline è certa che qualcuno conosca il segreto. Qualcuno che è ancora vivo, logicamente. Le scorte sono in esaurimento, e se non si trova la formula, la fabbrica è destinata alla rovina. Lo capite questo, Lord Di Culo? E capite anche che una povera vedova, ancorchè bella e avvenente, non può certo mettersi a cercare da sola un segreto industriale!
La aiuti, la frequenti, la affianchi e... vedrà che ne scoprirà doti inaspettate! E, comunque vada, se troverà la formula, Miss Gwendaline saprà esservi... molto grata.”
La Bentley parcheggiò in un bel cortile di Cheltenham. Il portiere corse ad aprire la portiera a Lady Cophetua. I finestroni di casa Hinshelwood erano tutti illuminati e la Jaguar di Gwendaline era già nel cortile. Nell'atrio, Carnet notò qualcosa che gli procurò un deja-vù: una statua egiziana, raffigurante il dio Seth, ochieggiava nella penombra di una nicchia del loggiato.
Quelle due vecchie troie se lo sarebbero sbranato, ed era chiaro che vedevano Gwendaline come un prolungamento della loro ormai inservibile vagina. Ma quelle due carampane gli garantivano le migliori frequentazioni di Londra, l’ingresso nei migliori salotti...e un aiuto nei momenti difficili. Adesso lui sapeva che gli avrebbero chiesto qualcosa in cambio.
Contrariamente a quanto pensava, però, la richiesta non avvenne nei modi amichevoli e con il solito tono di suggerimento materno. Stavolta Lady Cophetua fu molto chiara:
“Lord De Culo, come vanno le vostre finanze?” chiese la vecchia senza mezzi termini
“Beh, madame, se alludete al nostro vecchio debito...”
“Non dite sciocchezze, mylord, sapete bene che non affronterei mai un tema del genere”
“Allora, di che si tratta, Lady Cophetua?”
“Beh, si tratta ancora della cara Gwendaline...”
“Ah” sussurrò Carnet
“Lei ha molto bisogno di un aiuto, in questo momento. E voi, potreste essere la persona giusta.
Inoltre indubbiamente voi adesso avete un buon tenore di vita, ma sapete che per questo dovete ringraziare più che altro vostro fratello, e i suoi lavoretti ambigui. E sapete anche che comunque non potreste continuare per molti anni a mantenervi una casa in Bedford Square, un’altra a Brighton, più quella strana villotta nello Yorkshire. Tutta la servitù, la tessera del Willerby Garden, i viaggi in Italia, le cene da Harrington's... Se non sbaglio mangiate lì quasi tutte le sere, no?”
“Non mi piace quel che cucina la mia cuoca” rispose evasivo Carnet
“Comunque, la piccola Gwendy può contare, oggi che le cose vanno male, su un appannaggio che supera il milione di sterline l’anno, e se qualcuno si occupasse dei suoi affari, tutto potrebbe migliorare. Credo che un milione di sterline non vi darebbero le coliche, vero Milord?”
“Di che ha bisogno miss Gwendaline?”
“E’ venuto a mancare il vecchio Fuller. L’uomo che conosceva il segreto di quella odiosa salsa.
Gwendaline è certa che qualcuno conosca il segreto. Qualcuno che è ancora vivo, logicamente. Le scorte sono in esaurimento, e se non si trova la formula, la fabbrica è destinata alla rovina. Lo capite questo, Lord Di Culo? E capite anche che una povera vedova, ancorchè bella e avvenente, non può certo mettersi a cercare da sola un segreto industriale!
La aiuti, la frequenti, la affianchi e... vedrà che ne scoprirà doti inaspettate! E, comunque vada, se troverà la formula, Miss Gwendaline saprà esservi... molto grata.”
La Bentley parcheggiò in un bel cortile di Cheltenham. Il portiere corse ad aprire la portiera a Lady Cophetua. I finestroni di casa Hinshelwood erano tutti illuminati e la Jaguar di Gwendaline era già nel cortile. Nell'atrio, Carnet notò qualcosa che gli procurò un deja-vù: una statua egiziana, raffigurante il dio Seth, ochieggiava nella penombra di una nicchia del loggiato.
5 Comments:
E' già stato o deve ancora andare da Madame Shalikan?
Caution: Cophetua and Lady Hinshelwood are the same person.
“Non mi piace quel che cucina la mia cuoca” rispose evasivo Carnet
GRANDIOSO
Lovely Derek, i've provided in correcting the errate faxend of the confusion between the two ladies. Thank you for your segnalation, i'm sorry for the misunderstanding and I hope i'll be more attent for the future. Do you like my globalizate slanglish? Sorry i can't do better.
Fine! Great job buddy! You clever smartass!
Posta un commento
<< Home