Carne di culo - 518
Gufi, persò Carne, non è un buon presagio, anche se dovette ammettere che gli dispiacque un poco pralinarli con una rapida scarica. Sembravano orsacchiotti sconvolti, almeno fin che riuscirono a mantenersi aggrappati al ramo, una volta a terra, glassati, sembravano grossi stronzi con occhi imploranti di non tirare lo sciacquone. Carne non lo fece, la pralinatura gli avrebbe immobilizzati qualche tempo, proteggendoli da freddo, e a primavera, nati per una seconda volta, avrebbero potuto migrare al nord, con uno sbrano tale che persino i pterodattili avrebbero fatto meglio a cedergli il passo. Anche Carne aveva fame, ma la prima Cronotaverna si trovava a quindici Parsec temporali. Certo una capatina alla Locanda del Tempo Perduto avrebbe addolcito parecchio Carne, a cui colava una piccola bava marrone ai lati della bocca, visto che si potevano gustare dei Petite Merdaleine che erano la fine del mondo, ma l’ultima volta che c’era stato avevo perso la nozione del tempo ed era uscito di lì dopo l’equivalente di quindici anni terrestri.
Un rumore metallico precedette l’apparizione del monitor olografico e Grande Merda disse: "hai la bava alla bocca Carne, o stai pensando di farti un dolcetto o hai mangiato uno stronzo. Non vorrai cazzeggiare spero, siamo in ritardo."
Un rumore metallico precedette l’apparizione del monitor olografico e Grande Merda disse: "hai la bava alla bocca Carne, o stai pensando di farti un dolcetto o hai mangiato uno stronzo. Non vorrai cazzeggiare spero, siamo in ritardo."
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