lunedì, gennaio 08, 2007

CARNET 106

Squillò il telefono: Era Jason.
"Carne, ti ricordo che hai un compituccio"
"L'ho appena fatto, il compituccio"
"Ah sì, e come hai fatto?"
"L'ho stirato con la macchina"
"mmh... e come fai a rispondere dalla stanza dell'hotel?"
"Jason, non rompere i coglioni e lasciami lavorare. Ti ho detto che l'ho steso"
"Verificherò se è vero" e riattaccò.
Il giorno dopo Carne, dalla sua suite del Caryle verificò che sul suo conto erano stati accreditati quattrocentomila dollari. Era meno della metà di quanto aveva chiesto, ma significava che Jason non avrebbe più interrotto la loro vacanza. Il Carlyle non era l'albergo preferito di Carne quando i suoi affari lo portavano a New York ma questa volta non c'erano solo gli affari. A due passi dal Central Park avrebbe potuto rilassarsi, dimenticare, fare passeggiate nel parco... come in tutti i film romantici che aveva visto. In più, adesso aveva anche un po' di argent de poche per togliersi qualche voglia. Erano le unici di mattina, e il cameriere portò la colazione e due o tre quotidiani.

Il croissant farcito alla merde de canard gli si fermò in gola. Tutte le prime pagine avevano titoli cubitali, e la sciagura era imminente.