CARNET 147
Grande Merda si alzò dalla poltrona e aprì un piccolo cassetto di un grazioso sécretaire in bois de rose. Ne estrasse una vecchia foto. La guardò a lungo.
Fuori, tanto per cambiare, nevicava. Dentro, il caminio scoppiettava tranquillo.
Va sempre così, nello Yorkshire. Almeno in questa storia.
Andò in cucina, aprì il frigo, bevve un uovo. Tornò nel soggiorno.
Colui era sdraiato come al solito su un tappeto e tentava di costruire un castello di carte utilizzando però i bastoncini dell' I-ching, sperando di avere un responso.
Grande merda tornò a guardare la foto.
"Ripensamenti?" chiese Colui
"Al contrario! Fra qualche giorno sarà tutto finito. Carne sarà morto e Carnet erediterà il mio enorme patrimonio.
Caro, piccolo Carnet. Carnet della mia Carnet."
"Isa è d'accordo?"
"No, credo che sia andata a Shitland per salvare il salvabile. Tanto peggio per lei."
"Ma ha con se la spilla!" disse Colui, con una punta di sadismo.
"Le hai permesso di portare la spilla sull'isola?"
"Mmm, già". A Colui piaceva rovinare i progetti di Grande Merda.
"Sei veramente un... un... Non ci sono parole per definirti!"
L'uomo si lasciò andare ad una risata sincera e senza pudori:
"Non per niente mi chiamano Colui il cui Nome non può Essere Nominato!"
1 Comments:
"Vi terra' inchiodati alla poltrona"
- L'Espresso
Posta un commento
<< Home