giovedì, gennaio 25, 2007

CARNET 149 - Pink shares

A lungo andare il non morire diventava noioso. Poche ore prima di morire, senza che nessuno se ne accorgesse, era già stata ingoiata da un necator: Punjab la stava aiutando ad attraversare uno dei canali, si era disposto a mo' di ponte tra le due rive e Madame stava camminando su di lui quando il grande verme li afferrò entrambi, trascinandoli sotto la superficie dei liquami. Se ne sarebbe stata tranquilla per un po' ma la una scarica di shitgun la riportò agli impegni che aveva assunto con la sua vecchia amante. Le rimanevano ormai solo quattro vite ed era meglio cominciare a risparmiarle o a venderle a caro prezzo. La voce che sentì era quella di Isa di Culo:
"Vogliamo andarcene da questo posto di merda prima che io cominci a vomitare?".
"Non ha torto" pensò la Culomante cercando di riparare il danno prodotto dal revolver di Gideon Spillet.

Carmen era in ritardo al suo appuntamento con la storia ma, essendo l'unica giornalista europea ad essere nei paraggi, aveva preferito appartarsi nella piccola toilette dell'aeroclub di Grèves (utilizzata nel 1937 per ben due volte anche da Antoine de Saint-Exupéry per fini meno erotici) con il pilota del Cessna per dedicarsi al suo hobby preferito, la fellatio (s. femm.), ricambiato nei minuti successivi da un prolungato cunnilingus (s. masch.) che la convinse di avere fatto una buona scelta nel decidere di occuparsi in prima persona di questa storia. Carmen, da grande professionista, sapeva che non c'è rosa senza spine; proprio per questo faceva sesso prima di affrontare le sue missioni. Un professore della Royal Sex University, dopo una settimana di grandi orgasmi, le aveva parlato delle proprietà di un importante ormone del sesso, la prolatina, che ci difende dallo stress e ci rilassa, migliora la sensibilità dei nervi e la percettibilità, rendendoci più attenti ai pericoli. Ora il pericolo c'era, quindi aveva fatto bene a fare scorta di sesso.

Si mise al volante, raggiunse dopo una trentina di chilometri Pontorson e lì girò a destra, verso i due isolotti. La strada, che in passato veniva coperta dalle acque durante l'alta marea, era libera, non era il momento del turismo.
Prima di scendere dall'auto indossò un giubbotto antiproiettile, posizionò la Digishitcam (un modello sperimentale che Prick aveva sottratto da una valigia diplomatica) dietro la lente sinistra dei suoi occhiali, indossò un paio di stivaletti Gronell, ben rodati. La seconda isola faceva da sfondo a Mont Saint Michel e, dietro ancora, delle nuvole scure minacciose. Mentre si incamminava verso questa nuova tappa pensò che non aveva ancora fatto colazione.
"Non c'è fretta - pensò Carme - L'isola ormai si è fermata"
ed entrò da La Mere Poulard***, un ristorante che conosceva bene: un forforoso impotente inglese di cui ricordava persino il nome, Jason Spengler, proprio lì le aveva dato della ninfomane.


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Annette Poulard, célèbre fondatrice de l'auberge de La Mère Poulard en 1888, puise le secret de son éternelle jeunesse dans son amour pour le Mont Saint-Michel et sa passion de Mère cuisinière. Michel Bruneau, chef de cuisine de La Mère Poulard et fondateur de La Bourride (2 étoiles Michelin), consacre sa vie au service du terroir et de la création culinaire française. Une cuisine pleine de goûts et de saveurs à déguster dans le cadre exceptionnel et inoubliable de nos deux restaurants.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Adesso ci dobbiamo beccare anche la pubblicità?

gennaio 25, 2007  
Anonymous Anonimo said...

L'alternativa è che per scrivere ci paghi tu!

gennaio 25, 2007  
Anonymous Anonimo said...

"Vorrei davvero essere in grado di scrivere io un libro cosi'"

gennaio 26, 2007  
Blogger klaus said...

se sai cagare, puoi

gennaio 28, 2007  

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