martedì, gennaio 02, 2007

CARNET, Chapter 19 - Double trouble

Nessuno avrebbe potuto vederlo. Alla luce della luna, il turbante turchino pareva un fuoco fatuo che serpeggiava tra i tetti di Londra. Punjab compariva e scompariva tra i comignoli con l'agilità di un gatto, la fluidità di un serpe, la determinazione di uno sparviero in picchiata. Sul retro del palazzo, la facciata presentava parecchie sporgenze. L'agile sagoma scura dell'asiatico scese lungo una lesena. Entrò nella stanza forzando una finestra senza alcuna fatica. Era la prima volta che entrava nello studio di uno psicanalista. Era molto diverso dallo studio di Madame. Una chais longue di quell'arrogante architetto francese, una scrivania molto antica, una bergère con la tela consumata, un tappeto. Alle pareti un solo quadro: un bozzetto preparatorio dell'Isola dei morti di Arnold Boeklyn. Nient'altro. Il professor Jirolam Salajdarian, il più famoso psicanalista di Londra, aveva uno studio straordinariamente vuoto, cosa che avrebbe reso assai più semplice il compito di Punjab. Infatti l'uomo, dopo un breve sguardo alla scrivania e ai suoi cassetti, passò alla piccola biblioteca, nella stanza a fianco. Le cartelle dei pazienti erano tutte in bell'ordine, chiuse a chiave in una vetrinetta. In tutto erano una trentina. La serratura fece un rumore secco. Punjab le prese tutte e sparì.

Tornato in Camberwell Green, l'indiano presentò il bottino a Madame. Sapeva che avrebbe usato quasi tutte le informazioni contenute nelle diverse cartelle. Era in questo modo che Madame si proponeva come medium e culomante: prendendo informazioni su persone in difficoltà o psichicamente deboli, ma sempre facoltose. Poi fingeva di incontrarle occasionalmente, dopo averle a lungo studiate. In quegli incontri faceva sfoggio di grandi capacità divinatorie, rivelando ai malcapitati i segreti più nascosti delle loro vita. Ma stavolta, quello che le interessava era Lord De Culo, o meglio, Carne di Culo, ex combattente, ora dandy, amicizie influenti a Londra. Padre: persona influente, ora decaduta. La madre prostituta a Parigi. Infanzia in Italia, nella Versilia eccetera eccetera. Gli appunti del dottor Salajdarian scorrevano tra le mani di Madame Shalikan come carte nelle mani di un croupier. Sindrome di sdoppiamento della personalità... archetipi junghiani: il guerriero, il puer aeternum... paura di una poesia... scritta da Lady Gwendaline. Un sogno ricorrente: dover fermare un carico di bario diretto verso l'oriente... paura... Il dio egizio Seth terrorizza il paziente...
Poi passò alle sedute: data per data. L'ultima conteneva poche note. Il paziente è ansioso, dice che per stare bene deve diventare l'altro, il fratello cattivo. Dice di essersi rivolto a una famosa culomante. Paura immotivata di dover sposare Gwendaline. Il giorno di Natale, incontrata una vecchia fiamma. Kate Fuller. Sensi di colpa per averle tolto la verginità senza averle mai dato piacere.

Madame si tolse gli occhiali e schioccò le labbra.
"Ne abbiamo abbastanza, n'est pas?"

1 Comments:

Blogger Popi said...

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gennaio 02, 2007  

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