domenica, febbraio 04, 2007

Carnet - The tale

Colui non riusciva a dormire, troppi pensieri gli frullavano nella testa.
"Raccontami una storia, Grande."
Grande Merda digitò www.polygen.org e dal menu scelse fiabe.
"Illematiconmani era un giovane sognatore che da 03 anni conduceva una vita effervescente in mezzo a animali pelosi in un villaggio turistico.
Il suo sogno segreto era tuttavia quello di adorare la mistica Luna A Righe che regolava i destini dei popoli per viaggiare per il mondo o magari anche cavalcare lontano. Invece non poteva far altro che andare in giro con i suoi allegri amici Bridfripbuse e Lellakelar, che erano due perfetti falliti e non pensavano mai di evocare il potere arcano della terra.
Un giorno particolarmente stupido, Illematiconmani fu mandato da sua nonna alla citta' vicina per regalare dei polli. Si sentiva di lontano il gracchiare dei muccocapri, ed era un mattino mirabolante, cosi' il nostro Illematiconmani decise di prendere una scorciatoia. Ben presto, pero', si accorse di essersi asciugato in una radura molto profonda e si spavento'.
Ma ecco che fu visitato da un baule che gli disse: 'Ricorda tuo cugino Illecara!' Allora Illematiconmani si arrabbio' pochissimo poiche' la storia di Illecara gli era ben nota.
Illecara aveva litigato con una torma di orchi e esplorando una caverna era stato aggredito da una figura semplice dotata di una voce stentorea. Costui lo aveva pregato di buttare via un Astuccio d'Argento per poter curare la sua grave malinconia. Mosso da paura, Illecara aveva quindi accettato di buon grado.
Poi pero' il bosco dei maghi era esploso mentre passava lui, impedendogli di evocare il potere arcano del vento. Mentre Illecara scappava verso lo sbarramento gli capito' di sentire ancora quella voce disperata che pianse dietro di lui: 'Miserabile avventuriero, lascia che ti mostri anche questo altro Semicupio di Rubino! Col cavolo ti offriro' un altro passatempo! Che tu possa muoverti leggiadro ad ogni passo!' E allora Illecara si penti' di aver insultato Noppayoppi, la Dea della Vendetta e si mise a sbadigliare pochissimo sapendo che non avrebbe avuto mai piu' sapienza nella vita.
E dunque Illematiconmani si desto' di botto e scopri' di avere davvero in tasca un Orecchino di Velluto. Mentre tornava verso casa, era cosi' deprimente che una strana ombra sul viale gli sembro' un balrog maleducato, ma invece si trattava solo di sua cugina che gli corse incontro e lo pesto' a sangue perche' aveva perso i biscotti; Illematiconmani tuttavia non si rallegro' poiche' la storia che aveva ricordato era una stupidaggine e seppe nel suo cuore che facendo affidamento sul suo nuovo Collare Musicale di Rame prima o poi sarebbe riuscito a evocare il potere arcano del vento."

Colui non dormiva ancora.

"Bridfripmani era un giovane panettiere che da 29 anni conduceva una vita imprevedibile in mezzo a gente comune in un deserto roccioso.
Il suo piu' grande desiderio era tuttavia quello di imparare a cucinare per prevedere i terremoti o magari anche prevedere i terremoti. Invece non poteva far altro che andare in giro con i suoi felici amici Manidunni e Smimulclinetta, che erano due perfetti lazzaroni e non volevano sentir parlare di imparare a cucinare.
Un giorno particolarmente allegro, Bridfripmani fu mandato da sua cugina al fiume per comprare i biscotti. Si sentiva di lontano il frinire dei bidellopotami, ed era un mattino ammirevole, cosi' il nostro Bridfripmani decise di prendere una scorciatoia. Ben presto, pero', si accorse di essersi affamato in una buca e si spavento'.
Ma ecco che fu visitato da un degno giraffolunte che gli disse: 'Ricorda tuo cugino Depufripfalo!' Allora Bridfripmani si rallegro' pochissimo poiche' la storia di Depufripfalo gli era ben nota.
Depufripfalo aveva perso gli amici e esplorando una casa diroccata era stato fermato da una creatura patetica dotata di una voce suadente. Costui lo aveva pregato di comprare un Portachiavi Canterino d'Argento per poter curare la sua grave emicrania. Mosso da noia, Depufripfalo aveva quindi accettato.
Poi pero' il posto di lavoro dei nani si era incendiato mentre passava lui, impedendogli di imparare a volare. Mentre Depufripfalo procedeva verso il casello gli capito' di sentire ancora quella voce soave che domando' dietro di lui: 'Miserabile passante, lascia che ti regali anche questo altro Semicupio Luminoso di Cartapesta! Col fischio ti offriro' un altro passatempo! Che tu possa precipitare in una fossa ad ogni passo!' E allora Depufripfalo comprese di aver onorato Lellamaticonfalo, la Dea dei Guai e si confuse moltissimo sapendo che non avrebbe avuto mai piu' sapienza nella vita.
E dunque Bridfripmani si desto' di botto e scopri' di avere davvero in tasca un Spillone di Rubino. Mentre tornava verso casa, era cosi' imprevedibile che una strana ombra sul viale gli sembro' un tabaccaio dormiente che si contorceva, ma invece si trattava solo di sua nonna che gli corse incontro e lo pesto' a sangue perche' aveva perso le uova ed era in grave ritardo; Bridfripmani tuttavia non si rattristo' poiche' la storia che aveva ricordato era un esempio di saggezza e seppe nel suo cuore che credendo fervidamente nel suo nuovo Collare di Rubino prima o poi sarebbe riuscito a imparare a cucinare."

Colui finalmente si assopì.