CARNET DE CULO Chapter 31 - The truth
Jason non gli era piaciuto sin dall'inizio, il suo viso e i suoi modi gli ricordavano quei tre balordi che più volte avevano cercato di liberarsi di lui... ma che arrivasse fino al punto di eliminare anche Kate, questo non riusciva a capirlo.
"E' una tara genetica," disse Kate "Jason è figlio dello Spengler del trio. Hanno sempre cercato di farti fuori ma non ci riusciranno neanche questa volta. Ho ancora una carta da giocare."
"Jason!" gridò Kate.
Jason la stava osservando da una vetrata del piano superiore. La sentì.
"Ho delle cose da dirti. Cose che non sai. Non le sa nemmeno Carne. Siamo solo in tre a conoscere la verità sulla morte di tuo padre."
Jason disinnescò la bomba. Poteva aspettare un po'."
"Tu ci liberi e io ti dico tutto. Anzi ti dico tutto e ti aiuto."
Jason annuì. La morte del padre non lo aveva colpito più di tanto. Se lo apettava, con la vita che faceva prima o poi sarebbe successo. Ricordava ancora il giorno in cui Venkman e Stantz tornarono con la notizia che Carne era riuscito a farlo fuori. Lo stesso giorno si era promesso di pareggiare i conti. Adesso poteva sapere i dettagli che nel vago racconto di Venkman e Stantz mancavano del tutto.
"Venkman" disse Kate ""è stato Venkman." e continuò con i dettagli "Avevamo fatto un patto, loro tre avrebbero avuto il 20% di tutto l'affare ma tuo padre non voleva, lui voleva uccidere Carne. Fu allora che Venkman si girò, guardò negli occhi Spengler a lungo, come per chiedergli scusa, e gli sparò in un occhio con una vecchia magnum 457. Questa è la verità."
"E Stantz?"
"Dovevi proprio ammazzarlo?" chiese Stantz a Venkman (Kate ricordava il dialogo parola per parola)
"L'affare è grosso - queste erano state le parole di Venkman - e il 20 è divisibile solo per due, per quattro, per cinque, per dieci, per venti ma non per tre. Non potendo essere in quattro, in cinque, in dieci, in venti, non potevamo che essere in due. Chiaro?"
"Ho capito" rispose Stantz (aveva capito che la metà era più di un terzo).
"E nient'altro?"
"In quel momento il treno stava per esplodere e abbiamo accettato un passaggio su una vecchia millecento... è tutto quello che so."
Jason, che da tempo aveva dei sospetti sull'onestà dei suoi soci, si convinse che Kate stava dicendo la verità e neutralizzò la bomba.
"Tu vieni con me. Andiamo a trovare quei due figli di puttana."
"Senza Carne non vengo."
Carne sorrise. Fin dal primo capitolo quando lui diceva: "Andiamo." Kate lo seguiva senza storie.
"E' una tara genetica," disse Kate "Jason è figlio dello Spengler del trio. Hanno sempre cercato di farti fuori ma non ci riusciranno neanche questa volta. Ho ancora una carta da giocare."
"Jason!" gridò Kate.
Jason la stava osservando da una vetrata del piano superiore. La sentì.
"Ho delle cose da dirti. Cose che non sai. Non le sa nemmeno Carne. Siamo solo in tre a conoscere la verità sulla morte di tuo padre."
Jason disinnescò la bomba. Poteva aspettare un po'."
"Tu ci liberi e io ti dico tutto. Anzi ti dico tutto e ti aiuto."
Jason annuì. La morte del padre non lo aveva colpito più di tanto. Se lo apettava, con la vita che faceva prima o poi sarebbe successo. Ricordava ancora il giorno in cui Venkman e Stantz tornarono con la notizia che Carne era riuscito a farlo fuori. Lo stesso giorno si era promesso di pareggiare i conti. Adesso poteva sapere i dettagli che nel vago racconto di Venkman e Stantz mancavano del tutto.
"Venkman" disse Kate ""è stato Venkman." e continuò con i dettagli "Avevamo fatto un patto, loro tre avrebbero avuto il 20% di tutto l'affare ma tuo padre non voleva, lui voleva uccidere Carne. Fu allora che Venkman si girò, guardò negli occhi Spengler a lungo, come per chiedergli scusa, e gli sparò in un occhio con una vecchia magnum 457. Questa è la verità."
"E Stantz?"
"Dovevi proprio ammazzarlo?" chiese Stantz a Venkman (Kate ricordava il dialogo parola per parola)
"L'affare è grosso - queste erano state le parole di Venkman - e il 20 è divisibile solo per due, per quattro, per cinque, per dieci, per venti ma non per tre. Non potendo essere in quattro, in cinque, in dieci, in venti, non potevamo che essere in due. Chiaro?"
"Ho capito" rispose Stantz (aveva capito che la metà era più di un terzo).
"E nient'altro?"
"In quel momento il treno stava per esplodere e abbiamo accettato un passaggio su una vecchia millecento... è tutto quello che so."
Jason, che da tempo aveva dei sospetti sull'onestà dei suoi soci, si convinse che Kate stava dicendo la verità e neutralizzò la bomba.
"Tu vieni con me. Andiamo a trovare quei due figli di puttana."
"Senza Carne non vengo."
Carne sorrise. Fin dal primo capitolo quando lui diceva: "Andiamo." Kate lo seguiva senza storie.
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